Da sx: Fabio Minoli (Bayer), Michele Meulli (menzione per la Sala Stampa dei CC Milano), Simone Carriero (FNM SpA), Alessandro Fermi presidente Consiglio Regionale Lombardia, Carlo Ghielmetti (CLP), Giorgio Vizioli (Vizioli & Associati), Paolo Costa (Ufficio Stampa Consiglio Regionale), Furio Reggente presidente GUS Lombardia e Assunta Currà Perego vice presidente GUS nazionale. l'evento narrato da Lombardia Quotidiano: clicca qui
0 Comments
"Efficacia e competenza, ma soprattutto la capacità di unire la professionalità giornalistica con l’attenzione agli interessi delle organizzazioni, spiega Furio Reggente, presidente del Consiglio Direttivo del GUS Lombardia, sono i criteri che hanno determinato anche quest’anno l’assegnazione del nostro Premio, assegnato a giornalisti che operano nell'ambito di uffici stampa di organizzazioni pubbliche e private (come dipendenti o consulenti, o anche nell'ambito di agenzie esterne).”
L’incontro di domani 20 gennaio costituirà anche l’occasione per illustrare le attività svolte nel 2019 e quelle in programma per il 2020, oltre che una opportunità per conoscersi e condividere proposte per lo sviluppo dell'Associazione e della professione.
Malosti sceglie di sottolineare la violenza beffarda della lingua (dialetto siciliano e italiano) e una certa comicità grottesca, perché, dice, “colgo nella pièce un carattere visionario come in Molière, e un andamento da farsa nera. Ciampa è per me un buffone tragico come il Nietzsche di Ecce homo e l’Arnolphe de La scuola delle mogli. Come è noto, Il berretto a sonagli nasce come testo dialettale (‘A birritta ccu ‘i ciancianeddi) per Angelo Musco, attore comico di grande successo. Il testo in dialetto recitato da Musco non fu mai pubblicato da Pirandello. La prima redazione de Il berretto a sonagli, ritrovata nel 1965 e pubblicata solo nel 1988, può oggi diventare un mare linguistico in cui re-immergere il testo italiano. Questa prima versione ha offerto materia a Malosti per un lavoro di riscoperta e rilettura non solo linguistica, ma di ridefinizione di caratteri e ruoli affioranti dal recupero dei tagli capocomicali di Musco, mai ripristinati dall’autore nell’edizione italiana, anzitutto la perdita di una possibile co-protagonista della commedia, accanto a Ciampa, in Beatrice Fiorìca, la moglie tradita. Si tratta di un testo più duro, politicamente scorretto, a tratti ferocemente antimaschilista nelle battute, sia di Beatrice sia dell’equivoco personaggio della Saracena, e che presenta varianti significative che riguardano tutti i ruoli e in particolare una scena totalmente espunta nella versione italiana posta nel manoscritto all’inizio del secondo atto. Lo spettacolo si inserisce fra le rivisitazioni «d’autore» di Malosti: teatro popolare d’arte, come il felice lavoro tratto da La scuola delle mogli di Molière e il recente Molière / Il Misantropo. Roberta Caronia è Beatrice Fiorìca: Malosti torna a dirigerla dopo la premiata Ifigenia in Cardiff di Gary Owen.
Dal 1988 la società passa nelle mani di Marica Domanda, moglie di Attilio e da alcuni anni le due figlie Alessandra e Claudiasi occupano della gestione dell’azienda, grazie e un’alleanza in cui creatività e innovazione si fondono dando vita all’attività strategica e operativa. Oggi Tessitura Attilio Imperiali fattura oltre 13 milioni di euro (2018), di cui 80% provenienti dal mercato Italiano e 20% estero.
Insieme a Giuseppe O. Longo (Professore Emerito di Teoria dell'informazione dell’Università di Trieste) e al matematico Umberto Bottazzini, ne parlerà Adolivio Capece, consigliere GUS Lombardia.
La conversazione è in programma sabato 25 maggio, dalle ore 16 alle 17.30, nel Palazzo De Grazia (via Oberdan 15) con diretta streaming, che sarà possibile seguire collegandosi con il sito www.estoria.it |
GUS LombardiaIl gruppo di specializzazione dell'ALG dei giornalisti degli Uffici Stampa iscritti all'Ordine ASSOCIARSIQui le informazioni per associarsi al GUS
Categorie |